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Social networks: 5 consigli per (non) fare come i VIPs

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Oggi le distanze tra celebrità e pubblico si sono nettamente accorciate grazie ai social networks. Ormai da qualche anno, è regola che ogni VIP abbia l’ account ufficiale su Facebook e Twitter, possibilmente con il bollino azzurro o blu Verified. Seguono a ruota profili su Instagram, Pinterest, Tumblr e così via a seconda del grado di technology friendly del personaggio – o semplicemente dell’ organizzazione del suo ufficio stampa. La comunicazione via internet innesca dei meccanismi di fidelizzazione e dinamiche di interazione che creano un’ esperienza 2.0 dando l’ illusione di un contatto diretto con il proprio idolo. Lasciando da parte i risvolti adolescenziali, l’ esperienza virtuale di comunicare con persone non direttamente conosciute e per qualche motivo sotto i riflettori attraverso i social networks è la nuova mania. Ormai la caccia all’ autografo sembra esser stata soppiantata dal Retweet o dal Following su twitter…

In questa nuova società in cui si diventa famosi anche solo per un quarto d’ ora, come aveva profetizzato Andy Warhol nel 1968, è un attimo crearsi uno stuolo di fans e followers sui social networks più utilizzati. Lo scopo base di questi strumenti di comunicazione globale è proprio quello di condividere, criticare, interagire con il prossimo con il quale hai degli argomenti o principi di vita in sintonia, per lo meno. Ci si cerca attraverso la Rete, ci si incontra su forum o chat, ci si conosce su Facebook, si chiacchiera su Twitter: potrebbe essere questo il quadro contemporaneo della realtà virtuale che ci siamo costruiti tra smartphone, tablet e computer.

E allora perchè non imparare dai VIPs (o pseudo tali) che nel bene e nel male ci insegnano la comunicazione web 2.0? Ecco 5 suggerimenti:

  1. Siate spontanei, senza esagerare: è bello condividere con gli altri – dai viaggi ai regali, dalle emozioni ai ricordi e così via, ma tenete sempre ben a mente chi c’è dall’ altra parte. L’ ennesimo autoscatto oppure il reportage completo dello svezzamento del pupo potrebbero essere pesanti persino per i direttamente coinvolti, fateci un pensiero…
  2. Non comprate followers: purtroppo, sembra che anche qui la quantità conti, un po’ alla size matters degli americani, e più fans o followers hai e più sei cool. Non cedete assolutamente alle offerte 3 x 2 che arrivano dall’ est di acquisti a pacchetto per pochi euro. Senza certamente pensare di raggiungere i milioni di seguaci di Justin Bieber (che proprio due giorni fa ha superato i 40 milioni di followers su Twitter!), è sufficiente applicarsi con continuità a scrivere e condividere idee, argomenti e temi interessanti per veder crescere il proprio numerino.
  3. Usate un linguaggio appropriato: troppe volte si sono visti tweets con parolacce, sconvenienti, volgari in maniera gratuita, mancando completamente l’ obiettivo (forse) di essere trasgressivi e virali. Oltre alle discussioni in pubblico che trascendono in offese poco simpatiche – come non ricordare i litigi tra Vips come  Selvaggia Lucarelli attaccata da Asia Argento o i panni di famiglia lavati in pubblico tra Chicco Mentana e la moglie Michela Rocco di T. Un consiglio che ho letto da qualche parte: rileggete il tweet o il post come se doveste indirizzarlo a vostra madre o al vostro capo.
  4. Interagite il più possibile: cercate gli interlocutori per voi possibili sulla base dei vostri interessi, ponete domande, rivolgetevi agli influencers del campo che vi interessa che sia l’ uncinetto o la tecnologia ultraspaziale (?), lasciate i vostri commenti (senza strafare!), rispondete alle eventuali domande di call to action, datevi da fare, insomma. Fare i timidi non porta a nulla!
  5. Sostenete le vostre opinioni: scendere nell’ arena virtuale significa essere senza riparo, sotto gli occhi infiniti del mondo che vi leggono e probabilmente la pensano in maniera diversa. Condividere, proporre e discutere in maniera costruttiva senza arrivare alla lite è il più grande regalo che ci possiamo fare per crescere ed imparare gli uni dagli altri. Preparatevi almeno tre motivazioni per sostenere il vostro punto di vista e date peso alle vostre parole in quanto sono l’ unico modo che avete per spiegarvi senza la comunicazione visiva o del corpo.

Come avete letto, sono solo semplici consigli tratti dalla realtà e proposti con un minimo di buon senso, non ci sono formule magiche per il successo sicuro nemmeno sul web 2.0, campo ancora comunque troppo giovane per avere un background sufficiente da sostenere delle teorie inattaccabili. Non vi fidate di chi promette mari e monti con strane equazioni o lezioni scolastiche, il web 2.0 è innanzitutto empatia e quella non si insegna.

Se siete a Milano, sabato 08 giugno alle 16h45 sarò al Fashion Camp c/o La Fabbrica del Vapore a parlare proprio di social networks e celebrities. Ci vediamo per davvero?


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